martedì, luglio 29, 2008

Traveller not turist

... la paura c'è, ma la curiosità è davvero tanta! Viaggiare e non solo visitare... Fare la scorta di emozioni, che possano servirmi nella vita dei giorni grigi! E spero di poterlo raccontare, sempre zaino in spalla, per partire verso altre mete...

Buon Viaggio hermano querido... che la strada mi porti lontano!

venerdì, maggio 02, 2008

Oesselabs...



La risposta all'universo alternativo che da sempre state cercando!

martedì, febbraio 19, 2008

un guanto

Un guantoprecipitò da una mano desiderata
a toccare il pavimento del mondo in una pista affollata.
Un gentiluomo, un infedele lo seguì con lo sguardo.
E stava quasi per raggiungerlo, ma già troppo in ritardo,
e stava quasi per raggiungerlo, ma troppo in ritardo.
Era scomparsa quella mano e tutta la compagnia
e chissà se era mai esistita.
Era scomparsa quella mano e restava la nostalgia
e il guanto e la sua padrona scivolavano via
e il guanto e la sua padrona pattinavano via.
Sotto un albero senza fiori si struggeva l'amore amato.
Il guanto era a pochi passi, irraggiungibile e consumato.
In quella grande tempesta d'erba, non era estate, nè primavera.
E non sembrava nemmeno autunno però l'inverno non esisteva.
E non sembrava nemmeno autunno perchè l'inverno non esisteva.
Quando un uomo da una piccola barca con un mezzo marinaio
vide qualcosa biancheggiare.
Un uomo da una piccola barca, sporgendosi sul mare:
era il guanto che rischiava di annegare,
era il guanto che rischiava di affondare.
Fu un trionfo di conghiglie, un omaggio di fiori
per il guanto restituito alla banalità dei cuori,
ad una spiaggia senza sabbia, a una passione intravista
ad una gabbia senza chiave, ad una stanza senza vista,
ad una gabbia senza chiave, ad una vita senza vista.
E intanto milioni di rose rifluivano sul bagnasciuga.
E chissà se si può capire.
Che milioni di rose non profumano mica
se non sono i tuoi fiori a fiorire,
se i tuoi occhi non mi fanno più dormire.

Era la notte di quel brutto giorno, i guanti erano sconfinati,
come l'incubo di un assassino o i desideri dei condannati.
Dietro al guanto maggiore la luna era crescente
e piccoli guanti risalivano la corrente
e piccoli guanti risalivano la corrente.
Fino al Capo dei sogni e alla riva
del letto dell'innocente che dormiva.
Un mostro sconosciuto osservava non osservato
sopra a un tavolo il guanto incriminato
sopra al tavolo un guanto immacolato.

E il guanto fu rapito in una notte d'inchiostro
da quel mistero chiamato amore
da quell'amore che sembrava un mostro.
Inutilmente due nude mani si protesero a trattenerlo.
Il guanto era già nascosto dove nessuno può più vederlo,
il guanto era già lontano quanto nessuno può più saperlo.
Oltre la pista di pattinaggio e le passioni al dì di festa
e le onde di tutti i mari.
E il trionfo nella tempesta e le rose nella schiuma.
Il guanto era volato più alto della luna.
Il guanto era volato più leggero di una piuma.

Oltre il luogo e all'azione e al tempo consentito,
e all'amore e le sue pene.
Il guanto si era già posato in quel quadro infinito
dove Psiche e Cupido governano insieme
dove Psiche e Cupido sorridono insieme.

domenica, gennaio 20, 2008

Tachicardia

sabato, novembre 10, 2007

ridi pagliaccio


venerdì, ottobre 19, 2007

infinite attese!


domenica, settembre 30, 2007

Hai mai pensato a marte?!Odio i ripensamenti del tempo, i suoi effetti su di me e le illusioni che diventano il mio pane. Come se il tempo e lo spazio si potessero annullare in un nulla eterno più pieno di qualsiasi etere tra i mondi. Come se il sole divenisse davvero mio satellite e le parole riprendessero forme e colori nelle mie mani, come un dio che plasma il suo creato, come vuole. Tanto tempo è passato dall'ultima carezza del mondo, troppo poco dall'ultimo grido e poco ci vuole a rincorrersi ancora. Mi perdo, sono perso... in quelle cose che solo mie mi asciugano fuori e assaporano di dentro.
Assume forme uguali e facce sempre diverse per posti diversi in cui sentimenti vecchi si accavallano su persone nuove con visi diversi e forme straordinarie celate nella normale normalità che mi colpisce più della normalità che mi circonda. Esseri come tanti destinati a portarsi in nube alta (re-i- di sè) e far discendere le mille convinzioni e le stabilità dei propri piedi.... è questo sbalzo spaziale che uccide il tempo che lo divide...assuefatto a nuove forme, artefice di vecchi colori con tonalità nuove come se potessi meravigliarmi di nuovo di una semplice mano. Quei fiori e quei bit, sudore e tanto tanto sole, poche cose da donare...!!! Chi sa, conosce e chi non sa, sospetta, io capisco!!Mi capisco....!! preferisco perdere la via di casa e trovarmi sperduto con un mazzo di terra nella mia mano (perchè gli zuccheri non mi appartengono) piuttosto che partire per la luna e abbandonare questo porcile... posso essere sempre lo stesso in luoghi lontani ma preferisco essere diverso a cavallo del mio spazio...qualche metro più in là....circoscrivi i pensieri... rimescolali e trasformali in colori, chissà magari sono 1 dei 2... o forse perenne....infinito, di parto e posizione!Preferisco cedere un pò dei denari che ho guadagnato per vivere meglio quelli che restano senza chiamarsi puttana ... odio i colori appesi al collo come il prezzo di una scopata, idillio.....sensi... affoggo tra quelli che mi sono rimasti e aspetto che tornino quelli vecchi, non so quali la macchina del tempo mi abbia prescritto!! Ho sentito il tempo che mi aiutava a riformare il non-tempo, così come la materia ha trovato il posto del suo nemico... ho sentito il niente perdersi nell'inferno più brutto che ci potesse essere! Prendere penna e calamaio, affinare il fiato e guardare oltre quel vetro, alitarci i miei pensieri e lasciarli attaccati lì...perchè le mani non arrivano così lontano quanto gli occhi... e gli occhi non andranno mai più dentro del cervello...sviscerato e puzzolente, putrido di aspetto e sprezzante nei pensieri, scomodo e ingenuo, portato all'eccesso e alla solitudine.... schernito e mascherato da tutti. Pensieri rottamati -inguirgitatevi- e vissuti a pieno...asilo!!! Cardios.... psiuche....prendi quelle cose che sono rimaste tue dopo la guerra ritirati sul monte e sii felice, guarda la luna e pensa che in questo momento lo stesso cielo abbraccia tutti e due...poche parole ma tanti gesti!! miei!! tuoi!!

non sono qualcuno da nessuna parte!

per tutte quelle parole che penso
ma non dico!!